martedì 14 giugno 2011

Biodiversità è Vita. di Conte Mariateresa

L’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 2010 Anno Internazionale della biodiversità per salvaguardare la varietà delle forme viventi in un ambiente; essa è essenziale al mantenimento degli equilibri naturali e, fornendo le risorse genetiche per l’agricoltura, costituisce la base biologica che rende possibile la produzione di cibo e quindi la sopravvivenza della specie umana. Studi scientifici hanno dimostrato che, in ecosistemi ricchi di biodiversità, la qualità dell’acqua è migliore, le inondazioni sono più rare, la capacità di assorbimento e smaltimento dei rifiuti è maggiore. Queste aree sono anche più resistenti, rispetto ad aree con minore diversità di geni e di specie, agli shock ambientali e sono anche più veloci nel ripristino delle condizioni originarie. Scomparendo, si perderà una parte crescente del patrimonio genetico agricolo e zootecnico, risultato di 3 miliardi di anni di evoluzione naturale e frutto di 12.000 anni di selezione da parte dell’uomo. É chiaro che i cambiamenti climatici, la cementificazione, l’industrializzazione, il crescente numero di incendi boschivi, l’uso di fertilizzanti nel campo agricolo, lo sfruttamento delle risorse idriche, petrolifere, minerarie ed energetiche che vanno sempre più esaurendosi e il conseguente surriscaldamento globale stanno minacciando l’intero pianeta, mettendo a repentaglio non solo l’ambiente che ci circonda, ma anche la nostra vita. Dall’aumento della temperatura, all’innalzamento del livello dei mari, dalla desertificazione, alla fusione dei ghiacciai, l’allarme è ormai ad altissimo livello. Per evitare, infatti, che il clima del nostro Pianeta nell’arco di pochi decenni possa entrare in una crisi irreversibile, tale da rendere impraticabile ogni possibilità di adattamento per gran parte dell’umanità e delle altre specie viventi, è necessario modificare le nostre cattive abitudini, ipotizzando la necessità di una sorta di “nuova rivoluzione industriale”, basata sulla progressiva limitazione a quelle risorse che, pur avendo guidato lo sviluppo tecnologico sino ai nostri giorni, possono essere considerate la principale causa dei mutamenti climatici. Contemporaneamente (in Europa, ad esempio), l’incremento della capacità generativa di elettricità da fonti di energia rinnovabile ha superato quello da fonti tradizionali (facendola diventare il primo continente della “nuova era dell’energia”); eppure non basta a salvare il nostro pianeta dal male che gli stiamo procurando. La biodiversità è, quindi, un patrimonio universale per tutta l’umanità, per questo conservarla deve diventare la nostra priorità. Con la scomparsa delle specie viventi rischiamo di perdere di vista l’elemento fondamentale … la vita!

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