martedì 14 giugno 2011
Aretè: eccellenza io vo’ cercando… di Conte Mariateresa
Aretè: eccellenza io vo’ cercando…
di Conte Mariateresa.
Per i greci “aretè” era la virtù più importante. Fu Socrate a interiorizzare la virtù ponendola in relazione all’anima. Secondo il suo insegnamento, essa consiste essenzialmente nella scienza del bene e del male. Ed infatti, ciascuno, nel suo campo, se vuole ottenere i migliori risultati, deve impegnarsi per il raggiungimento della perfezione, intesa come miglioramento e sviluppo delle proprie capacità attraverso quello sforzo che ci rende orgogliosi di essere noi stessi.
Buccino, un piccolo paese situato nella provincia di Salerno, mio paese natìo, è un luogo molto suggestivo; nasce sulle rovine dell’antica città di Volcei (IV sec. a.c.); ogni suo vicolo è la testimonianza di una tradizione antica che merita di essere rivalutata soprattutto da noi giovani. Parlo del mio paese, sottolineando che per inseguire l’ “aretè”, è necessario conoscere la nostra storia, ma anche sentirci parte di ciò che ci circonda. Solo un popolo eccellente può tramandare la bellezza del suo tempo nei secoli. Se esaminiamo il mondo che ci circonda, ci rendiamo conto di vivere in una società dalle profonde contraddizioni. Ci viene proposto un modello di vita fatta di esteriorità, di benessere, di apparenza. Viviamo in un Paese, dove la TV ci bombarda con messaggi e modelli il cui scopo è quello di farci allontanare completamente dai problemi reali. L’eccellenza esiste, ed è accessibile, ma come tutti i doni preziosi, non è a buon mercato; non è quella di sicuro trasmessa dai mass- media. Credo sia difficile parlare di eccellenza, quando la classe politica che ci governa si preoccupa di “camuffare” fatti di grande rilievo, quali la crisi economica, la perdita del lavoro, la mancanza di lavoro per noi giovani. Mentre l’economia fa enormi passi indietro e aumenta il debito pubblico,in Parlamento ci si occupa e preoccupa di far approvare leggi finalizzate a tagliare posti di lavoro, aggravando e rendendo ancora più difficili le condizioni di povertà e precarietà. I nostri parlamentari si rivelano invece particolarmente interessati nel fare approvare la legge sulla giustizia. Con la mediocrità, con la corruzione, col mancato rispetto delle leggi, con il moltiplicarsi delle insufficienze in ogni campo della vita civile, possiamo noi parlare di “aretè”? Io credo proprio di no! Ma possiamo noi rassegnarci alla rinuncia dell’ “aretè” , la virtù più importante dell’essere umano ? Sono convinta proprio di no!
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