martedì 23 agosto 2011

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VIOLENZA A RICIGLIANO, LA GENTE VUOLE DIMENTICARE

BUCCINO, TRA EVENTI, RIEVOCAZIONI STORICHE E STRADE DISSESTATE



di Mariateresa Conte
 Il 12 agosto a Buccino, un gruppo di cittadini e l’associazione CRT Tanagro si sono riuniti nella verde campagna, per “inaugurare” privatamente una via (asfaltata il giorno stesso della manifestazione)  in loc. Sant’Antonio, Buccino Scalo nei pressi della ferrovia; un luogo a cui è legata una storia di lotte contadine a seguito della riforma agraria del 1950 (legge stralcio). La riforma proponeva, tramite l'esproprio coatto, la distribuzione delle terre ai braccianti agricoli, rendendoli così piccoli imprenditori e non più sottomessi al grande latifondista. La Riforma Agraria è stata la più grande conquista di popolo ma anche la più grande innovazione sociale del dopoguerra. In Campania, a Buccino in loc. Sant’Antonio, tra il 1949/1950 terminata la seconda guerra mondiale, ci fu una fase di lotte dei braccianti, dei mezzadri e dei contadini che occupavano molti terreni dei latifondisti, i quali non volevano cedere i propri territori, si verificarono così, degli scontri tra i contadini che rivendicavano le loro terre e la polizia, ciò in virtù della tanto attesa riforma agraria. Il Commendatore Agnetti, proprietario terriero offriva ai contadini la possibilità di lavorare, coltivando le terre, il cui coltivato veniva diviso in quatto parti: un quarto al contadino e tre quarti al Padrone. Stanchi di questi soprusi, i contadini iniziarono a ribellarsi, pregando il commentatore di andarsene a Capaccio, nella sua terra, questo è il canto: “CUMMENTATOR QUANT’ SI BELL’…. VULIMM’ TER, VULIM TERR’ !”, “COMMENTATOR SI NUN V’O ASSI PACC’, VATTINN’  A  CAPACC’…VATTINN’ A CAPACC’ !”. A questo proposito, il Centro Ricreativo Tanagro, attraverso questo evento ha voluto ricordare l’importanza di questa zona, in cui il signor. Giovanni Padula (1009-2006), tesserato nel Partito Socialista Italiano, e fattore  del Commendatore Agnetti, ha combattuto assieme ai suoi amici contadini per rivendicare i propri diritti, per l’ottenimento di una porzione di terra che permettesse loro di sfamare le proprie famiglie. È stata commovente la testimonianza della  sign.ra Giulia Zirpoli, che ha vissuto e lottato in prima persona per l’ottenimento delle terre.  La manifestazione è stata sponsorizzata dall’Hotel Elliceto Relais, inoltre, è stata allestita una mostra di fotografie e di oggetti tipici usati dai contadini in quel periodo, il tutto a cura dell’avv. Maria Giovanna Petrosino. L’evento ha visto la messa in scena dello spettacolo sui briganti e sul periodo storico preso in considerazione, curato dall’associazione “Teatro Insieme”, a cui si è aggiunto l’animazione del gruppo di ballo “Libera espressione volceiana” diretto dalla prof.ssa Carla Picciotti. La serata si è conclusa con la degustazione dei prodotti tipici locali a suon di pizzica e di musica popolare.  L’evento si è svolto in un clima di allegria, che ha assunto  diversi significati: una volta, nelle campagne si svolgevano feste o sagre, il possibile per far vivere quelle aree dimenticate, oggi invece, accade l’esatto contrario, il centro del paese diventa la meta di tutti, così, coloro che vivono già in condizioni disagiate, sono costretti a spostarsi dalla campagna al paese con tutte le difficoltà legate a ciò. La classe dirigente non fa altro che aumentare questo disagio, vengono organizzati convegni, incontri, dibattiti e concerti nel centro del paese, favorendo così una vera e propria “discriminazione”. Un territorio con un immenso patrimonio artistico, storico e culturale non valorizzato in maniera adeguata, a cui si aggiungono le strade dissestate e i comizi elettorali (i politici, infatti, si ricordano di queste aree di campagna  “DIMENTICATE DA DIO E DALLE ISTITZIONI”, solo nel periodo elettorale) e  i tagli del governo agli Enti Locali, che non fanno altro che  accentuare  la già disastrosa situazione in cui versa l’Italia  ed in modo particolare le zone  rurali. 

lunedì 8 agosto 2011

PALOMONTE TRA STORIA E LEGGENDA

CASTELLABATE: PROCESSO A GIOACCHINO MURAT

di Conte Mariateresa                                                        

Il giorno 4 agosto, alle ore 21,15, in Piazza Perrotti a Castellabate, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario del passaggio a Castellabate di Gioacchino Murat, l'associazione “Identità Mediterranee” ha organizzato un “Processo a Gioacchino Murat”.
Gioacchino Murat, valoroso generale francese (nato in Francia nel 1867), divenne Re di Napoli (non per discendenza, ma perché aveva sposato la sorella di Napoleone). Una figura anomala e controversa, il Murat, considerato disonesto da clero e dai commercianti ma molto amato dal popolo, egli è stato soprattutto il grande precursore dell’Unità d’Italia. Quella di Murat è una figura contraddittoria perché è un re che invoca libertà e democrazia, un re che per la prima volta incita il popolo all’unità e a ribellarsi a taluni meccanismi del potere; ma, al tempo stesso, è un re che ordina la chiusura della “Scuola Medica Salernitana” e non ostacola il contrabbando. Non è da escludere che gli accadimenti storici legati alla sua opera contribuirono alla caduta di Napoleone, il quale non di rado lo ritenne responsabile di molti errori strategici. Murat venne fucilato a Pizzo Calabro, in applicazione di una legge che lui stesso aveva emanato. Morì da uomo coraggioso, anche se le sue parole lasciano trasparire un culto dell’immagine di straordinaria attualità; infatti le parole che pronunciò al momento della fucilazione furono: « Risparmiate il mio volto, mirate al cuore, fuoco! ». All’evento hanno collaborato la Pro Loco di Castellabate e l'associazione teatrale "La Bottega Teatrale", con il patrocinio ed il contributo dell'amministrazione comunale di Castellabate e degli assessorati alla Cultura e al Turismo. La serata è stata ambientata nella splendida location del centro di Castellabate, il paese dell’“immortalità”, come lo definiva lo stesso Gioacchino Murat, che era uso dire: “Qui non si muore!”. È stato messo in scena un processo simulato, per restituire dignità a un uomo che ha, in realtà, operato per il bene del Mezzogiorno. I giudici, che si sono via via avvicendati nel tribunale, erano veri magistrati; personaggi illustri come il prof. Giuseppe Tesauro, giudice della corte di Costituzionale; il prof. Francesco Rossi, Magnifico Rettore della Seconda Università degli studi di Napoli; la prof.ssa Andreana Esposito, assistente di studio della Corte Costituzionale; il prof. Alfonso Conte, docente di storia presso l’Università degli Studi di Salerno; l’avvocato penalista Franco Maldonato; il dott. Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Corte di Cassazione. Ad assistere al processo numerose persone, tra cui molti volti illustri. Prima del processo sono stati distribuiti al pubblico dei fogli bianchi e dei fogli neri: con i bianchi si votava per l’innocenza, mentre con i neri la colpevolezza. Al termine del processo si sono contati i fogli bianchi e quelli neri ed il risultato è stato che quasi tutti hanno votato con il foglio bianco. Ha prevalso, quindi, secondo il parere del popolo, l’innocenza del re di Napoli. A questo punto, la corte si è ritirata per deliberare; al rientro, anch’essa ha dichiarato l’innocenza del Murat. Chissà se a giudicare Gioacchino Murat fosse stato non il Tribunale militare (come è realmente avvenuto a Pizzo Calabro nel 1815 ), ma un Tribunale popolare come quello di piazza Perrotti a Castellabbate, la vicenda del Murat e di tutto il Mezzogiorno avrebbero seguito strade diverse; ma, si sa: con i “se” e con i “ma” non si fa la storia….



giovedì 4 agosto 2011

LA DONNA E LA MODA NEL TEMPO… di Conte Mariateresa

UN MERAVIGLIOSO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA CULTURA E DELLA TRADIZIONE

foto QUINTINO DI VONA
Nell’incantevole scenario paesaggistico di Buccino (SA)  presso l’HOTEL ELICETO RELAIS, l’associazione CRT Tanagro, il giorno 15 luglio 2011 ha presentato la manifestazione “LA DONNA E LA MODA NEL TEMPO”. Ad accogliere gli ospiti convenuti all’evento, il presidente dell’associazione CRT Tanagro, il dr. Vincenzo Raimondo. La manifestazione  di apertura alle ore 19.00, ha visto un’interessante mostra di abiti d’epoca e fotografie con pannelli gentilmente concessi dal presidente della pro-loco di Eboli, Antonio Lamberti, contenenti magnifiche immagini di fierezza e costumi del passato  con le  didascalie dell’associazione “Il Saggio”, sulla condizione della donna nel mondo e nel tempo. Alle ore 19.30  è stata presa visione del filmato teatrale sul brigantaggio della compagnia di Buccino “teatro insieme”. Alle ore 20.00, la scrittrice Dora Luguori ha presentato l’opera teatrale tratta dal libro stesso dell’autrice “Memento Domine”, con la regia di Eleonora Raimondo, che esordirà al prossimo festival di Castrocaro Terme.  Alle ore 20.30,  è seguito  l’intervento sulla donna e la scienza,  sulla figura di “Ipazia” di Alessandria, (matematica e filosofa greca) a cura  della signora Laura Franzese.  A chiudere l’evento, la sfilata di abiti d’epoca e di sartoria a cura della prof.ssa Maria Rosaria Pagnani, nota studiosa del tema e autrice di un saggio su “Mode e modi di donne”, inoltre, la sfilata è stata organizzata con l’ausilio della sezione cultura e immagine  dell’associazione CRT Tanagro, che ha beneficiato della direzione artistica di Ferrara Anna Franca nella cornice dello splendido Holtel Eliceto Relais.  Prezioso è stato il contributo pervenuto dalle sig.re Tancredi Anna Maria, Nisi Carmela e Falco Assunta, accompagnate dal sacerdote don Martino Romano, che hanno sfilato indossando affascinati abiti dell’800 appartenenti alle famiglie nobili di Castelcivita. Sono stati quaranta gli abiti che hanno sfilato,  confezionati dall’800 agli anni 90,  ed è stata riservata un’apposita sezione dedicata agli abiti da sposa. All’evento hanno collaborato anche il Presidente del gruppo folcloristico Gregoriano, Francesco Tortoriello e la pro-loco di Auletta. Gli abiti sono stati indossati da giovani ragazze e donne  del territorio buccinese, dal portamento quasi professionale, inoltre, la sfilata è stata accompagnata dalle musiche del duo composto dalla giovane pianista Laura Conte ed Elena Memoli,  che hanno eseguito le  musiche di Verdi, Puccini, Bellini, Rossini e Tosti. A chiusura, un momento molto toccante con il conferimento di una targa ricordo al Cav. Eduardo Magaldi,  quale autentico conoscitore della moda in Italia ed in Brasile dove è stato direttore d’ala del carnevale di Rio.