di Conte Mariateresa
BUCCINO. Una tragedia familiare consumatasi nel giro di pochi istanti e che ha spezzato la vita di una donna e di suo figlio, un bambino di soli 11 anni. Alla base del dramma, consumatosi nella notte tra sabato e domenica, la gelosia, quella bestia nera che ha offuscato la mente di Costel Tudor ed armato la sua mano contro la moglie Carla Radu e il figlio Raimond Ionit. Rumeno, 35 anni, Costel Tudor, da 4 anni residente a Buccino con tutta la sua famiglia, lavorava come operaio presso una ditta edile della zona. Sabato sera è rientrato in casa, una piccola abitazione nel centro storico di Buccino, sita in piazzetta San Giovanni, dopo essersi recato in edicola con il figlioletto.. Da tempo, il giovane operaio era tormentato dal pensiero che la moglie Carla, anche lei trentacinquenne rumena che saltuariamente lavorava presso l’industria conserviera di Buccino, lo tradisse: erano circa le 21 quando tra i due coniugi è scoppiata la lite. Sono volate parole grosse, i toni della discussione si sono accesi con il passare dei minuti. Qualcuno afferma di aver sentito Costel chiedere più e più volte con fare sempre più insistente e minaccioso a Carla: “Dimmi se mi tradisci”. “Con chi ?” “Chi è ?”. Il probabile negare, da parte della moglie, tutte le accuse ha indispettito l’uomo che, in preda all’ira, ha afferrato una “mazzetta”, una sorta di martello che lui, in virtù del suo mestiere di muratore, aveva in casa con sé. Ha afferrato il pesante martello con tutta la rabbia che aveva in corpo si è scagliato con violenza contro Carla: l’ha colpita, ripetutamente, alla testa. Decine e decine di colpi che si sono fermati solo quando Costel ha visto cadere la moglie al suolo, esamine, in una pozza di sangue. Non ha inferito sul corpo già martoriato di Carla. Ad assistere, però, alla scena c’era anche il piccolo Raimond, 11 anni, che attirato in cucina dalle urla e dal trambusto, ha probabilmente visto il suo papà accanirsi contro la sua mamma e ora lei era lì, in terra, ricoperta di sangue. Nemmeno dinanzi a suo figlio, Costel è riuscito a trattenere il suo impeto omicida. Come un leone che si avventa sulla sua indifesa preda, così l’operaio trentacinquenne si è scagliato contro il piccolo Raimond Ionit: gli ha afferrato il collo e ha stretto la presa con tutta la forza che aveva, fin quando il suo bambino non ha smesso di respirare. Dopo aver strangolato il figlio ha preso il suo corpicino esangue e lo ha portato nella sua cameretta per adagiarlo sul letto. Da quel momento, per due ore, Costel è rimasto in “contemplazione” dei due cadaveri, il macabro risultato di una furia omicida scatenata dalla gelosia. Poco prima della mezzanotte, probabilmente con l’ultimo barlume di lucidità, Tudor ha chiamato il suo vicino di casa e ha confessato il suo efferato crimine. L’uomo a cui si è rivolto ha immediatamente provveduto a chiamare i carabinieri, cosa che pare avesse fatto anche Costel nel contempo. Sul posto sono prontamente giunti i militari dell’Arma della vicina stazione di Buccino: al loro arrivo Costel Tudor è stato tratto in arresto e condotto presso la caserma dei carabinieri dove è stato ascoltato per tutta la notte. La scena che si è presentata agli occhi dei carabinieri è stata raccapricciante: sul pavimento della cucina il corpo massacrato di Carla Radu, immerso in una pozza di sangue, il volto totalmente sfigurato ed irriconoscibile. Nell’altra stanza, l’altro corpo senza vita: quello di un innocente di undici anni, “colpevole” solo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma Costel e Carla avevano anche un’altra figlia, una ragazza di 15 anni che, nel momento in cui si è consumata la tragedia si trovava in giro con amiche. È stato probabilmente questo, la classica uscita del sabato sera, a salvarle la vita e a sottrarla alla furia omicida del padre. Ma la quindicenne, purtroppo, non è stata salvata dalla scena a cui ha assistito rincasando: l’ultima immagine che conserverà di mamma Carla e del fratellino Raimond sarà quella di due corpi coperti da lenzuola, quelli apposti dai carabinieri e che, nella mente di una ragazza di 15 anni, forse esistevano solo nei telefilm polizieschi. La ragazza, sotto shock, è stata affidata ai servizi sociali. Costel Tudor, invece, è stato tradotto in carcere: si trova, ora, detenuto presso la casa circondariale di Fuorni, per lui l’accusa è di duplice omicidio. I corpi di Carla Radu e del piccolo Raimond sono stati trasportati presso l’obitorio dell’ospedale di Eboli e si attende la decisione del pm, Vincenzo Senatore per la disposizione degli esami autoptici che aiuteranno a far luce sull’esatta dinamica dello spaventoso omicidio.